> MOXA ‘Modena per gli altri’ e Voice Off, in collaborazione con l’Ufficio Cooperazione e solidarietà internazionale del Comune di Modena e il Centro Servizi per il volontariato, presentano ai giardini pubblici di Modena il documentario “Come un uomo sulla terra”, di R. Biadene, A. Segre e D. Ymer. La proiezione è seguita da un incontro moderato da Andrea Solieri di Voice Off con Vittorio Iervese, docente e ricercatore all’Università di Modena, e Fausto Gianelli, avvocato, coordinatore della rete provinciale dei Giuristi democratici. Iervese parlerà di migrazione, rappresentazione sociale dello straniero e importanza del linguaggio documentaristico nel racconto della realtà. Gianelli affronterà il tema dei diritti degli stranieri che dal Mediterraneo cercano di raggiungere l’Europa, dei respingimenti verso la Libia e della situazione nei centri di identificazione ed espusione italiani. L’evento rientra nella campagna nazionale → “Io non respingo”, lanciata da > Fortress Europe e dagli autori del documentario in occasione della visita del leader libico Gheddafi in Italia (10 giugno) e della giornata mondiale del rifugiato (20 giugno).
Proiezione di: “Come Un Uomo sulla terra”, di Andrea Segre, Dagmawi Yimer, Riccardo Biadene, 2008, 60′
Sinossi:
La voce diretta dei migranti etiopi sulle brutali modalità con cui la Libia sta operando, per conto e grazie ai finanziamenti di Italia ed Europa, il controllo dei flussi migratori dall’Africa. Dag studiava Giurisprudenza ad Addis Abeba, in Etiopia. A causa della forte repressione politica nel suo paese ha deciso di emigrare. Nell’inverno 2005 ha attraversato via terra il deserto tra Sudan e Libia. In Libia, però, si è imbattuto in una serie di disavventure legate non solo alle violenze dei contrabbandieri che gestiscono il viaggio verso il Mediterraneo, ma anche e soprattutto alle sopraffazioni e alle violenze subite dalla polizia libica, responsabile di indiscriminati arresti e disumane deportazioni. Sopravvissuto alla trappola Libica, Dag è riuscito ad arrivare via mare in Italia, a Roma, dove ha iniziato a frequentare la scuola di italiano Asinitas Onlus punto di incontro di molti immigrati africani coordinato da Marco Carsetti e da altri operatori e volontari. Qui ha imparato non solo l’italiano ma anche il linguaggio del video-documentario. Così ha deciso di raccogliere le memorie di suoi coetanei sul terribile viaggio attraverso la Libia, e di provare a rompere l’incomprensibile silenzio su quanto sta succedendo nel paese del Colonnello Gheddafi.